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Famiglia antichissima quella dei Latini di Collalto, che trae le sue origini, come i Conti di Rieti e i Mareri d’Abruzzo, dai Conti dei Marsi. Intorno all’anno mille il territorio di Collalto ... leggi

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Famiglia antichissima quella dei Latini di Collalto, che trae le sue origini, come i Conti di Rieti e i Mareri d’Abruzzo, dai Conti dei Marsi. Intorno all’anno mille il territorio di Collalto era proprietà dell’Abbazia di Farfa che lo aveva dato in enfiteusi ad uno dei rami dei Conti dei Marsi. Verso la fine dell’XI secolo, i Conti dei Marsi chiesero aiuto a Riccardo il Normanno per derimere la vertenza di successione tra gli stessi eredi dei Marsi. I Normanni, dopo alterne vicende, si insediarono definitivamente nella regione tra il 1146 e il 1155. Riorganizzarono l’intero territorio della contea dei Marsi creando feudi più piccoli, a capo dei quali posero persone di loro fiducia. La nascita di Collalto si può far risalire a quell’epoca, così come la dinastia della famiglia feudale dei Collalto. Territorio strategico di confine tra Regno di Sicilia e Stato della Chiesa, era un’isola sotto la giurisdizione e la sovranità eminente dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, a cui solo doveva fedeltà.

Federico II di Svevia (1194-1250) si garantiva così le comunicazioni tra il suo Regno, l’Italia del nord e l’Europa, senza passare per Roma, al tempo dei conflitti tra l’Imperatore ed i Papi per il controllo dell’Italia settentrionale. Dal XIII al XV secolo i signori di Collalto, Pandolfo, Rainaldo, Roberto, Oddone, Giovanni, Ludovico, esercitarono diritti feudali su molti paesi compresi tra la valle del Turano e quella del Salto. I militi di Collalto dal 1266 al 1268 si batterono a Tagliacozzo e Benevento, ora appoggiando gli Svevi, ora gli Angioini, sempre al primo rango, direttamente comandati da Corradino e da Federico di Baden, oppure da Carlo d’Angiò e dal Cavaliere Erardo di Vallery.
Nel 1297 il Re Carlo d’Angiò II ordinò al Giustiziere dell’Abruzzo che “rimettesse in potere della Curia le terre e castelli tenuti da Pietro Colonna di Roma, e fratelli Francesco, Filippo, Corrado e Federico Mareri e Roberto e Oddone di Collalto”, avendo questi in particolar modo favorito la Casa Sveva. Con tale rimessa alla Curia e con le lotte che ne seguirono dal 1300 al 1400, fino allo smembramento della circoscrizione in due nuclei principali, Contado dei Mareri sotto il Regno Napoletano, e Baronia di Collalto sotto lo Stato Pontificio, vennero via via ad affievolirsi le facoltà giurisdizionali del Casato, sino a cessare del tutto nel 1500 con Latino.
Con gli Angioini (XIII secolo.) e gli Aragonesi (XIV-XV secolo), l’importanza politica e strategica di Collalto si ridusse sempre più a motivo delle alleanze tra i Regni di Sicilia e di Napoli e lo Stato della Chiesa.
A partire dal XVI secolo lo Stato della Chiesa consolidava i propri confini ad est di Roma. I Savelli di impadronivano di Collalto, smembravano il feudo e iniziavano la costruzione e fortificazione del Castello, proseguita dai Soderini e dai Barberini.
Contro lo strapotere dei Savelli, Latino di Collalto (XV-XVI secolo) organizzava, con altre 73 famiglie, la Magnifica Comunità di Collalto. Con Leonardo di Collalto (XVI secolo, che ebbe in moglie Giovanna Costantina Orsini del Vivaro), figlio di Latino, la famiglia feudale prese a chiamarsi Latini e le generazioni successive mantennero dignità di terre, dando uomini illustri vanto della Sabina: Alfonso (1678-1759) Magnifico Priore di Collalto; Carlo (1713-1786) Professore di Filosofia e Teologia, Cavaliere dello Speron d’Oro e Conte Palatino; Alfonso (1761-1840) Dottore in Fisica e Medicina, Governatore di Collalto; Carlo (1797-1841) Teologo e Professore in Giurisprudenza, Canonico e Vicario Generale di Rieti, sepolto nella cattedrale della stessa; Vincenzo (1802-1882) Chimico, Professore nell’Ateneo Romano e Accademico dei Lincei, sepolto a Roma in S. Lorenzo in Miranda; Bartolomeo (1816-1861) Medico Chirurgo, Capitano della Guardia Nazionale, morto nella difesa di Collalto nel 1861*; Giuseppe (1857-1938) Prelato Domestico di Sua Santità, Conte di Monteromano, Barone della Manziana, Promotore di Giustizia del Sant’Uffizio, Professore di Diritto Penale.

*Il 13 febbraio 1861 il paese di Collalto, di fede liberale, fu assediato da soldati raminghi borbonici; nonostante una strenua difesa, sopraffatto, fu messo a ferro e fuoco.